In collegio. Vene lettere di sier Fantim Pizamano podestà di Chioza di eri hore 23. Come in quella hora era zonto lì el ducha di Ferrara con li oratori, et li andoe contra con 8 zenthilomeni nostri, zoè sier Marco Dandolo [529] doctor, sier Piero Pasqualigo doctor, sier Piero di Priuli, sier Francesco Zivran, sier Alvixe Dandolo, etc. poi zonse sier Antonio Zustignam doctor venuto con gran fortuna e la matina per tempo, che ozi il ducha si volea partir. Et fo ordinato in collegio di mandar molti zentilhomeni a san Clemente ozi, e poi andar col bucintoro fino a santo Antonio, et donar alcuni carpioni la sera et la matina, et etiam a li oratori di Milan et de' fiorentini, quali erano carpioni numero 130. Et il ducha aloza in la sua caxa, quel da Milan a la Caritae in cha Corer, quelli de' fiorentini a cha Dandolo in cale di le Rasse. Et fo parlato pur si dovesse invidar l'orator di Monferà over quel di Urbin, fo terminà invidar l'orator di Monferà et poi quel di Urbim un'altra volta. Item, il comandador di Cipro et il comandador di san Zuane dal Tempio volea esser primo, et fo terminato volendo precieder quel di Cipro non fusse invidato. Et fo dito di risponder al ducha ad interrogata, et darli audientia di sopra, tamen la fu data da basso come dirò.
Dil Patriarcha nostro. Dice haver parlato col piovan di san Basso di la publication di la liga. Et dice el principe non vol lui vegni in processione acciò non precieda il ducha di Ferrara; et dice lui in queste alegreze dia esser, et da mò anderà avanti et vol cantar la messa.
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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
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