Item, avisano a dì 22 dil mexe sarà il tempo di la paga; dubitano spagnoli non si partino; ha lettere dil signor di Rimano e da Basilio da la Scuola vol danari per [546] quelli è con l'artilarie et li Bajoni et quelli del signor Carlo Orsini stati ivi intorno alozati vol danari. Et come Bernardo da Bibiena li hanno ditto saper in Bibiena esser ascoso stera 150 formenti, et lhoro l'hanno scrito al proveditor.
Di Bibiena di sier Piero Marzello, di 17 et 18. Si duol di la tardità dil socorso; dice si el ducha di Urbim fusse di là tutto il mondo li daria adosso; aspeta la resolution di esso ducha zercha le sue zente. Item, come ivi era, computà li infermi soldati numero 900, et era tra morti e fuziti boche 150, et che fa far el pam con mestura trovata, siché potendo aleviar parte di la zente scoreria fino a le feste. Et che quella parte di le zente di Urbim voleano mandar via, temono passar, et li capitani inimici li promete etc. Et misier Mariano di Pisa quela note fu con alcuni sora Popi, preseno bovi 6 e animali minudi 130 e alcune some di farina e pan; li vene contra alcuni vilani e soldati, fono a le man et fu feriti do di nostri et di lhoro 4 amazadi et alcuni presi. Item, manda do lettere scrite per domino Hironimo di Gagliofi da Castel Delze al signor Bortolo d'Alviano, è lì in Bibiena, di 14 et 15, la qual dice cussì che l'acordo si praticha e lui fo in tempo e venga fuora, e il socorso directe non si pol dar, et la diferentia di Paulo Vitelli e il conte Ranuzo à servito la Signoria.
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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
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