È da saper, per il consejo di X fu sospeso la parte presa in pregadi: che sier Fedrigo Malipiero proveditor montasse su le galfe erano a Pisa.
Da Roma di l'orator, di 19. Come era stato dal papa per aver il Perdom di santo Antonio et quel di San Zacharia, che era el dì di pasqua, tamen nulla potè far con soa Santità. Et si duol la Signoria non dagi risposta a le sue proposition e proposte; et esso orator scusoe, et il papa disse: si quella Signoria ne proverà, cognoserà, li sarò bon. Et di Franza dice non haver nulla di la liga né dil matrimonio, ma ben dil licentiar di oratori dil re Fedrico, con parole alte, quali sono zà di qua dei monti, etiam che prepara 700 lanze et 4000 fanti la regia majestà per mandar in Aste; et dice questo è vero, e il ducha di Milan sta con gran timor, e il reverendissimo Ascanio è di mala voja, si vol mostrar gajardo etc. Il papa disse l'ha da pensar, et dice voler lassar il stato e darlo a Massimiliano e andar con la persona in Alemagna, poi li dimandò quello el credeva havesse ad esser di l'acordo con fiorentini; rispose esso orator teniva de sì perché la Signoria nostra non vol si non libertas Pisarum, et dil resto sarà fazile. Item, lui sa è venuto a Roma messo di Franza, et è tornato via subito, siché il papa sa di la liga e mostra non haver nulla. Ascanio solicita pur soa beatitudine si lassi intender quello vol far a le cosse de Italia; e il papa li dà parole et si divulga di una liga sì trata con Spagna, il re di romani e li principi de Italia; et che il protonotario Stanga, era lì orator per il ducha de Milan, va a Napoli orator, et quel de Milan, era a Siena vien a Roma, siché il ducha non vol più in corte homini atenti a beneficii, zoè eclesiastici.
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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
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