Vene li do oratori di Milan, e mostrò le lettere di 23 lete eri, et di 24 dil ducha, le qual lo episcopo le lesse lui. Et li fo risposo per il principe maravegliarsi di tal cossa, et che si fiorentini vorano esser soli non sa che opinion sia la sua, quasi inferendo il ducha di Milan è causa e non essi fiorentini. Et poi per ditti oratori fo introduto uno messo di Berna, con lettere a la Signoria date a dì 8 di questo a Berna, et è sotoscrita: Scultetus et consules urbis Bernensis; et in la mansion, dice al principe, heris singularum graciosis; et dimandano danari juxta la promessa; et haveano abuto quello li dovea dar il ducha di Milan; e non li dagando voleno saper la causa perché li confederati voleno la sua paga, e pertanto mandano questo corier aposta. Et li fo risposo si faria poi le feste. Et è da saper che l'orator di Monferà disse al principe: questi di Berna, altre fiate li bastò l'animo loro soli voler far la guerra a Milan, e tuorli il stado in 6 mexi per il re di Franza, et voleano lhoro soli esser pagati dal re, et lassasse far a lhoro.
Et havendo scritto di sopra che li oratori di Milan mostroe una lettera dil suo ducha di 23 et 24, qui sarà posto il sumario. Come à inteso de li honori fati al ducha di Ferrara, ringratia la Signoria et che dichiari il bon voler suo, et si fiorentini starano renitenti, li vol levar le difese et far etc. Et poi zonto il secretario di esso orator, videlicet el Tuza, ha inteso il tutto, si duol assai, à scrito a Fiorenza mandi el compromesso nel ducha, e non volendo leverà li ajuti et revocherà le zente per l'obligo a la Signoria nostra.
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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
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