Item, č stato a Fiorenza et feno varii razonamenti, e dice si non fusse il ducha de Milan, fiorentini meteria la parte di aconzar le cosse con la Signoria e intrar in la liga; et il ducha solicita l'acordo, li promete la restitution di Pisa, poi; et lhoro torano Medici dentro. Et era passato per Bologna domino Cesar di Birago, va a Roma per il ducha di Milan, et etiam domino Augustim de Becharia qual va a Siena alia non sunt.
     
      Da Durazo di sier Vido Diedo baylo, capitano, drizata a li cai dil consejo di 10. Zercha cosse turchesche, la qual fu letta con li cai di X, mandati tutti li altri fuora. Item, fo prima leti li sumarii di nove di turchi si mandava in Franza, e fo spazā le lettere.
     
      Da poi disnar, el principe andoe a l'oficio in chiesia, ut supra.
     
     
      [1499 03 29]A dė 29 marzo. Il venere santo non si reduse colegio. El principe fu col ducha e oratori di Milan e Fiorenza in chiesia a l'oficio di la sera, poi al matino, et poner el nostro Signor in sepulcro con assai luminarie, et fo predichato juxta el solito per fra Juliano di Muja, predichava ai frati menori. Et in questa sera vene lettere da Fiorenza di l'orator dil ducha di Ferrara a esso ducha scritte, che li advisava fiorentini haversi risolto di mandar il compromesso etc. Et cussė la matina vene le lettere di essi signori fiorentini a' lhoro oratori, adeo in questo zorno, licet fusse el venere santo, el principe si reduse con li consejeri savii in collegio e poi vene a l'oficio; et vene lettere di Castel Delze che li fanti č partiti et erano restati solum 1000: el conte dubita star lė, vol venir a Ravena; et fo scrito in campo di li successi di l'acordo et steseno questo pocho etc.