Non voglio restar di scriver che pisani dicevano voler più presto poner fuogo come fè Sagunto: et poner una colona con lettere che diga qui fo Pisa, et non dir Pisa.
[1499 04 08]A dì 8 april. In collegio non fo il principe, perché suo nepote sier Piero Francesco Barbarigo stava malissimo.
Vene Vicenzo Pagano soracomito di Trani, et li fo ordinato darli la galia, et portoe lettere di quel nostro governador, le qual non fo lete.
Vene Bernardin da Mega soracomito di Monopoli, al qual etiam fo dato il bolletin e mandato a tuor la galia a l'arsenal.
Da Monopoli, di sier Thomà Lion proveditor, di 21 e 25 mazo. In la prima: come havia ricevuto lettere nostre zercha li marani retenuti, notificha haver processo con hordine di lo episcopo et inquisitor. Item, haver relassato quel fra Piero Andrea a requisitiom di la raina vechia, e li altri eri haver confessà esser vero, in chiesia. Per l'altra scrive: haver avisi da Corfù, di l'armata fa il Turcho, et di uno popo è in suspeto lì, qual à uno fratello patron di uno gripo menò sier Piero Soranzo, olim proveditor a Otranto, qual aspeta risposta.
Vene l'orator di Napoli, disse: el signor re prega la vostra Signoria illustrissima non vogli atender a le zanze, perché soa majestà vol esser bon fiol di [591] questa Signoria. Item, ringratia di quello à fato il proveditor di Monopoli in relasar quel maestro di la majestà di la raina vechia retenuto per marano. Item, avisa le galie dil re esser stà in le acque di Piombin, per esser contra Piero Navaro corsaro, et prese uno suo navilio, dove quelli dil re messeno 150 homini di le galere suso et soravene fortuna; chi andò in aqua e chi in là, e il corsaro recuperò il navilio, adeo amazò tutti li homeni regii.
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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
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