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      Et ha mandato per tutti questi navilij a tuor homini a remo, si dice sarà 17 mille. Et che si tien che l'armata de lì a Galipoli debbi ussir al tutto un pocho tardi, zoè per tuto mazo; per tanto voria la Signoria nostra provedesse etc. Dove la vadi, chi dice per Rodi, chi per Puja, chi per Soria, chi per i lochi nostri di la Morea, per esser el Signor intestado da quelli dil paese suo, che 'l si destruze per esser Modon, Coron, Napoli e Lepanto di la Signoria nostra. Aricorda dil star vigilanti e non restar di proveder etc.
     
      Dil dito a dì 4 marzo. Come in quella matina vene Alì bei turziman dil Signor a dirli come el Signor volea quella matina andasse a basarli la mano e manzar con li bassà; et vene per lui certi gianizari con cavali, e con i merchadanti nostri andò da li bassà, qual li salutò e parlato di più cosse fono portate certe vivande, e cussì manzoe lì etiam tutta la fameja soa, e questo con ambasadori si suol far di raro, e manzato, messo l'hordine per el Signor si aviono li bassà verso dove era il Signor, qual visto venir esso orator per il balcon si levò in piedi e intrado dentro l'orator li tochò la man, non volse la basasse e li fè bona ciera, stete in piedi fino etiam esso orator sentò et li bassà stava in piedi. El Signor dimandò come stava la Signoria; rispose a comando suo, e li presentò le lettere di credenza e si [600] congratulò di la sua felicità, et che la Signoria era constante a perseverar la bona pace, e altre parole justa la comission soa, disse dummodo etiam questo voler fusse dal canto suo.


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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1144

   





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