[1499 04 12]A dì 12 april. In collegio. Vene sier Piero Balbi el cavalier, venuto capitano di Vicenza, et referite nulla da conto, fo brieve e andò via.
Vene le do oratori fiorentini vestiti di seda, e ben in hordine: et disse come li soi excelsi signori inteso il laudo fato per il ducha di Ferrara, convochato bon numero di citadini, e per esser in amititia vechia con la Signoria nostra, haveano terminato ratificar ditto laudo, et cussì eri l'anno ratificato, presente il ducha, pregando la Signoria vogli far questo medemo. Et il principe rispose saviamente, dicendo la pace bona e l'amititia esser stata sempre con fiorentini, et li havemo ajutati; et che nui zà haveamo ratificà la sententia per il levar di le ofese era ordinato di far, et mandar via le galie nostre erano a Pisa, et a dì 25 di questo si faria etiam levar le zente; adeo essi oratori rimaseno satisfati. Et poi il principe li pregò doveseno tratar ben pisani, perché cussì feva la Signoria nostra a le sue terre: et disse di Cividal di Friuli ch'è nostri compagni e non suditi. Poi ditti oratori feno lezer a quel Alexandro Acioli, era vestito di veludo cremesin, sentato apresso nui savij a li hordeni, la lettera di Fiorenza di 9 a hore 4 di note, la qual era ben ditata, et fu tolta per far lezer in pregadi. È da saper alcuni di collegio voleva ratifichar la sententia, et sier Marco Sanudo parloe dicendo non bisognava, per esser zà fato quando con effeto si obedisse, siché fo assa' disputato.
[607] Vene l'orator di Urbim, e mostrò lettere dil suo signor: come voleva venir a la presentia dil principe nostro, e perhò dimandava quando fusse comodo el vegneria; et li fo risposto ogni volta che 'l venisse saria il ben venuto et se li diria il tempo, e poi dimandoe li fosse dato una paga, al suo signor.
| |
I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
|
|
Piero Balbi Vicenza Ferrara Signoria Signoria Pisa Signoria Cividal Friuli Alexandro Acioli Fiorenza Marco Sanudo Vene Urbim
|