Vene il secretario di l'orator di Ferrara, dimandando una lettera di passo per portar via, per il bever dil signor suo, et per il principe et il collegio, licet disse mormoratiom, la ge fu fata.
     
      Da Bologna di Antonio Vincivera secretario, di 10. Come era lettere dil ducha di Milan che teniva la pace fusse fata, et Pisa ritorna soto fiorentini, et questo diceva publice il referendario, et fece molti discorsi, et era venuto lì da quel è per nome dil cardinal Vincula. Placidio, vien di Asti, dice va a Roma con lettere dil re di Franza, et dice ha inteso la Signoria nostra vol romper la liga con ditto re: et altre zanze non da conto.
     
      Da Ferrara, dil vice domino. Come voria li soi danari dil salario, maxime quelli ha da aver a la camera di Padoa, perché si aproxima la festa di San Marco e convien spender.
     
      Di Spagna, dil re a la Signoria nostra, portata per Hironimo Vianello stato in quelle parte. Prega la Signoria mandi nave e navilii a cargar sali a Matam loco suo, dove ne era gran copia; et era la lettera in spagnol, la mansion diceva: a lo illustrissimo ducha di Venecia nuostro caro ed amado compadre aliado: et il titolo sì da esso re sarà qui sotto scrito in latin, videlicet: Ferdinandus dei gratia rex Castellae, Aragonum, Legionis, Siciliae, Granatae, Toleti, Valenciae, Galiciae, Majoricarum, Hyspaniae, Sardiniae, Cordubae, Murciae, Gitanis, Algarbis, Algezirae, Gibraltarae; et insularum Canariae, comes Barchinoniae, dominus Bischaliae et Molinae, dux Athenarum et Neopatriae, comes Rossilionis et Ceritaniae, marchio Oristani et Gociani quam plures mittimus salutes vobis illustrissimo duci venetorum compatri nostro charissimo et confoederato.