Et per il principe li fo risposto verba pro verbis, e non [644] bisognava hora; et dimandato di suo fratello Piero, disse esser a Ravena e tolse licentia e partì.
Vene do oratori di Pago, con lettere di sier Jacomo Girardo conte, pregando la Signoria nostra armasse de lì per non poter; et per el principe li fono ditto havesseno pacientia, e si armasse sulum per mexi sei; et lhoro poi dimandono ajuto; et fo scrito a Nona a sier Lorenzo Badoer conte, che li dovesse dar 30 homeni a la Signoria nostra per la galia di Pago; et venuto il soracomito di Pago in collegio fo ordinà darli la galia et spazarlo.
Di la raina di Cypri fono lete tre lettere, date ad Axolo, sottoscrite Caterina raina di Cypri serva vostra. In la prima ringratia la Signoria dil presente dil soldan datoli, lo offeriva etc. In l'altra zercha legnami non si tagliava de lì per l'arsenal. In l'altra lettera pregava a soa compiacentia fusse confermà uno greco episcopo di Baffo, zoè quello electo per sier Bortolo da cha da Pexaro consejer, e dice è di Nichosia cognossuto da lei e da domino Joachin di Baffo, che electo per il luogotenente è stà lì vice episcopo; or la Signoria in tal electione non fo d'acordo.
Da Turim, di sier Zuam Dolce, secretario, di 19. Come era nova di la sententia fata per il ducha di Ferrara per via di Milan; et che havia parlato con monsignor lo canzelier e quelli dil consejo e fato varii discorsi, et laudono la Signoria di tre cosse: primo, haver mantenuto la fede data a' pisani; secondo, non haver fato guera per haver Pisa; tertio, per non haver vardato a' soi interessi.
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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
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