Tutte queste lettere in conformità scriveno a la Signoria, dimandando restituisca el castel de Bassam: qual dicono di esser di uno Gasparo Srich, come altre fiate haveano scripto lettere, et li era stà risposto esser cosa vechia etc. Or per el Principe fo ditto al corier, che dovesse expetar qui che si consejeria e daria risposta; tamen ditte lettere non fono lecte, licet erano importante.
Vene l'orator di Milan per cosse particular di uno Piero Corbole milanese consolo e merchadante in questa terra, per certa sententia fata contra di lui per li piovegi etc. Et ditto si vedaria.
Da Bibiena, di sier Piero Marcello provedador, di 23. Come Basilio da la Scuola era venuto lì per levar le artilarie.
Da Castel Delze dil ditto, di 24. Come quella matina havia consignà a uno comisario fiorentino le chiave di Bibiena, et racomandatoli quelli citadini; et si era levato con le zente, et venuto mia 6, trovò Basilio, qual li disse non poteva venir avanti per non haver danari. Item, il conte di Pitiano si voria partir e non aspectar artilarie. Item, lì esser il morbo.
Di sier Lorenzo Zustignam e sier Jacomo Venier provedador da Castel Delze, di 22. Come ivi era il morbo, il conte voria partirsi, desiderava haver hordine nostro, qual lo arà auto etc.
Da Pisa di sier Piero Duodo provedador, di 23. Come Gorlim da Ravena, Antonio di Fabri e Hironimo Bariselo contestabili nostri, erano lì; et eri Pisani feno cantar una solenne messa e tutti zurono prima morir che abandonarsi o redurse soto fiorentini.
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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
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