Or lì in Roma molto si parlava di questo, et è stà ditto assai, e si dice francesi vien via in Italia, et che il cardinal Borgia li havia ditto nomine pontificis che il vescovo di Ceneda, Brevio, sia racomandà a la Signoria nostra. Item, solicita la expedition dil successor.
Da Napoli, di l'orator, di 20. Come a dì 14 el re ritornò a Napoli, et a dì 16 li comunichò la sententia di Pisa, a dì 17 soa majestà si partì per Piam di Palma per andar a' piaceri, e lui orator rimase; fu da le do raine, qualle erano con do oratori hyspani, et a lhoro majestà fece le parole et li risposeno; poi fu dal cardinal et dal ducha di Calavria, qual si racomanda a la Signoria nostra. Item, si ha nova di Leze esser zonto lì uno nontio dil Signor turcho per veder la verità si el corpo di Gem sultam suo fradello era lì, per far vegnir le fuste a tuorlo, qualli dieno venir, et si dice di la gran armata fa il Turco, ma si dà pocha fede, et il re non fa provisiom alcuna come non havesse da temer.
Da Castel Delze, di sier Lorenzo Zustignam provedidor, di 28. Zercha le vituarie e artilarie mandate verso Rimano, e li canoni bisognava romper, e li cortaldi, per farli condur con menor spexa, e doman si partiva de lì, Deo dante, per venir a Ravena juxta la licentia. Item, sier Sigismondo di Cavalli pagador scrisse a la Signoria, di 25, da Castel Delze, come hessendo partide le zente voria licentia di venir via, e tutto il collegio si meravegliò di tal richiesta, perché non vi hessendo zente non bisognava stesse, pur lì fo scrito venisse.
| |
I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
|
|
Roma Italia Borgia Ceneda Brevio Signoria Napoli Napoli Pisa Piam Palma Calavria Signoria Leze Gem Turco Castel Delze Lorenzo Zustignam Rimano Deo Ravena Sigismondo Cavalli Signoria Castel Delze
|