Vene domino Andrea di Martini prior di Hungaria, et mostroe il capitolo di la lettera dil gran maistro di Rhodi, a lui mandata de 5 april: come l'armata dil Turcho è preparata di velle 300, et licet fazi bone parole non è da fidarsi dil tyrano, pur à risposto bone parole al suo orator: e questo l'à fato retardar di le provision, pur sta preparato meglio el pol. Etiam intende in la Natolia è Scandalori e gran exercito di persone, over cavali 20 milia, aspeta hordine, et in Celeusia 15 milia, etiam in Bursa si prepara zente, et dia vegnir la persona dil Turcho; e per tanto esso gran maistro li scrive acciò provedi de danari per le cosse de lì, che verà per la via di Franza. Ancora fè lezer una lettera di Alvixe Scarenza armiragio di Rodi a dì 3 april drizata a lui domino Andrea di Martini: come à aviso di Cypri che in Alepo era stà sachizato per turcumani. Or tolto la copia di dicti capitoli per farli lezer in pregadi, fo ringraciato.
Vene prima sier Piero Marcello, stato provedidor in Bibiena, et comenzò a referir come a dì 11 avosto si partì de qui; or perché saria stà longo fo remesso a referir in pregadi ozi; et poi fo mandato tutti fuora chi non intrava nel consejo di X, et referite alcune cosse, credo over dil ducha di Urbim, over di qualche praticha con Paulo Vitelli, ma [671] disseno poche parole, perché statim fossemo rechiamati dentro.
Vene poi il signor Bortolo d'Alviano; è homo picolo, tutto vivo, bruta statura e pocha presentia, qual sentato apresso il principe, usoe bone parole, dicendo era per metter la vita in servicio di questo stato, et dimandò alcune cosse; et il principe li rispose dolce parole, e fo rimesso a li savii da terra ferma, et li tochò la man a tutti di collegio et ussite fuori.
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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
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