Et sier Constantin di Prioli savio dil consejo vol la parte con questa zonta che vol dicti tre si farano habino a raxon di 5 per 100 di danari di l'oficio, di utilità, et non sia né possi vegnir in pregadi: etiam volea questa parte si metesse a gran consejo, ma di questo si tolse zoso. Et el primo parlasse fo el ditto sier Constantin; li rispose sier Polo Barbo el consejer, perché ditta parte l'aveva fata notar, parlò poi sier Andrea Gradenigo provedador sora la sanità in favor di poveri, et iterum li rispose sier Polo Barbo; et andate le parte 3 non sincere, 66 di no, di quella di sier Constantin di Prioli fo 14, di la parte di altri 101, et fu presa. Et fo licentià el pregadi, comandato gran credenze di la cassasion fata si et di quella si voleva far.
     
     
      [1499 05 07]A dì 7 mazo. In collegio. Vene sier Alvise Marzello cugnado di sier Andrea da Leze capitano di Verona, qual era amalato, et refudoe la capitaniaria preditta per suo nome, el qual pocho stete che morite; fu fato in loco suo, da poi do volte che non passoe, sier Hironimo da cha da Pexaro fo consejer, q. Luca.
     
      Vene el vescovo di Treviso domino Nicolao Franco, et si dolse dil vescovo di Parenzo suo inimicissimo, che fo suo secretario, qual non dava la pension al vescovo di Rossi, et havia fato far a Roma uno altar con uno epigramma che lui domino Nicolò Franco è scomunichato, et che non ubediva a li mandati dil consejo di X, pregava fusse provisto. Li fo risposto si darà in comission a sier Polo Capelo.
     
      Vene molti pelegrini todeschi in collegio con Piero Pender merchadante sta qui, et presentono una lettera, la copia di la qual sarà posta qui sotto, dimandono al principe consejo perché voriano andar in Jerusalem con una nave, perhò che galia dil Zaffo questo anno non era; et il principe li tochò la man a tutti et li disse consegliava non andasseno per [689] il pericolo di l'armata turchesca la qual era per ussir certissimo.