Valeat feliciter vestra illustrissima dominatio, cui nos si quando res postulabit, gratissimos ostendere conabimur. Datum in civitate nostra Herbipolensi nostro sub sigillo, sexto idus maii anno salutis cristianae 1499. Non erat clausa, et sine mansione.
     
      Vene il corier che portò le lettere dil re di romani et altre in materia di Bassam, dimandando risposta. Li fo ditto aspetasse.
     
      Vene l'orator nuovo di Ferrara, et per la prima cossa li fosse dita, per el qual era stà mandato, el principe li disse: come eri nel senato havevamo cassato don Ferante di li nostri stipendii; et lui rispose la vostra Signoria sapientissima, è da creder l'habi fato, etc.; scriverò al mio signor; et si partì.
     
      [690] Vene Simon da Grumo bergamasco, qual era conzejer de' Bentivoy de qui, et per il principe li fo ditto la cassation di misier Zuane et misier Hanibal Bentivoy, et li avisasse.
     
      In questa matina partì sier Polo Capelo el cavalier, va orator a Roma, menoe per suo secretario Zuam Piero Stella, va per Romagna.
     
      Gionse in questa terra 192 homini dil lago di Garda, per dover montar su le galie et andar in armada; et perché sier Nicolò Tajapiera soracomito, su la sua galia non haveva se non 17 homeni, fo ordinato per collegio tutti andasseno su ditta galia.
     
      Et si have lettere eri sera di sier Francesco Pasqualigo soracomito di Ancona: come era armato et era ivi homeni albanesi et schiavoni per armar tre altre galie, et par che sier Marin da Leze soracomito era andato ivi ad armarsi.
     
      In questa matina in collegio fo balotà 200 barili di polvere da mandar a Famagosta et quattro bombarde, per la nave Zustignana la qual zà è compita di armar, et terminato mandar Schiaveto et Dario di l'Aquila con 100 fanti per uno in Cypro, perché pur molti dubitava di quella ixola.