Vene sier Piero Duodo venuto provedador di Pisa; qual volendo referir, el principe disse saria melio dicesse in pregadi et perché era cosse di pocho momento, et cussì fece.
Vene li todeschi in collegio, merchadanti di fontego, rechiedendo a la Signoria facesse un hordine che li barcharuoli et barche di Portogruer non stesseno più a la riva di fontego; et cussì fo ordinato di farli far tal comandamento.
Da Milano, di l'orator, di 5. Come quella matina li era venuto a parlar Constantin Scartageri da Lepanto capo di stratioti dicendo: era lì con stratioti 110, ne aspectava altri 60, qual si scusa di la sua [693] partita di Pisa, et ha inteso la crida fata per la Signoria nostra che ritornino sotto pena di rebelion; vol licentia di venir a Brexa, et voria si perlongasse il tempo di uno mexe. Item, el ducha ha fato et fa le mostre di le zente disarmate, et dà danari, et farà poi armata, et manda alcuni fanti et balestrieri a Zenoa per fornir alcuni castelli per dubito di franzesi. Item, esser venuto lì uno pisano secreto, per esser col ducha.
Di Padoa, dil capitano. Zercha stratioti, e mandoe le mostre.
Da Vicenza. In materia pur di stratioti erano ivi.
Da Brexa, di 6. Dil zonzer dil conte di Pitiano. Et esser passati 70 cavali dil ducha di Milan vien di Alemagna.
Da Gedi, di 5, di sier Jacomo Venier provedador. Come era arivato lì col conte, qual era stà honorato, qual voria non star indarno, et è in hordine di cavali per la stalla.
Da Zara, di sier Francesco Venier conte, et sier Jacomo da Molin dotor capitano, di 22 april.
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I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
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