Item, di navilii presi, et dil schierazo. Et cussì auto audientia da li bassà quelli li disse: esser molti si lamentava di rectori nostri, et era una lettera dil sanzacho di Scutari che nostri deva receto a' corsari. Item, li bassà li dimandò chi à mazor sangue o mior il re di Franza o Maximilian: rispose crede sieno eguali; poi dimandò chi à più poter rispose il re di Franza, né più si parlò di questo. Or di Zuam di Clovatazi, dacier dil Signor, era qui in prexom, diceano li bassà dover haver ducati 2000, e lui li rispose, questi ducati 1500 havia trovati amore dei; di la Zefalonia [700] non ha parlà perché dà de intrada 12 milia ducati, e Mustafà bei disse dil Zante la Signoria fa fabrichar il castello ch'è contra li capitoli; quanto al ben convicinar e dil mandar il Sagudino, disse non è aceto a Scander bassà, perché quando l'andò a visitar il Turcho e dirli la morte di Gem sultam, passò per la Valona, e non volse dirli questa nova che lui arìa auto molto a caro, e havia fato tornar il baylo, siché Ferisbei sanzaco di Scutari al qual eri si partì ditto Alvise Sagudino per andar da lui è amico di ditto Scander; laudò sier Arseni Diedo fo conte a Sibinico di haversi ben portato, et li bassà vol meter confini, et Alì bei turzimam de Achmat bassà chazergo fo fradelo dil ducha Ulacho gentilhomo nostro, et è tutto suo. Item, si dolse di Zupa esser stà tolta, che era nostra; a questo li fo risposto il Signor vol cometer, li bassà li disse, che vadi lì uno per la Signoria nostra e Ferisbei, et siano messi li confini in la Dalmatia.
| |
I Diarii
Tomo II - prima parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1144 |
|
|
Scutari Franza Maximilian Franza Zuam Clovatazi Zefalonia Mustafà Zante Signoria Sagudino Scander Turcho Gem Valona Ferisbei Scutari Alvise Sagudino Scander Arseni Diedo Sibinico Achmat Ulacho Zupa Signoria Ferisbei Dalmatia
|