Et ditte nove, cussì come le hanno, avisano la Signoria nostra.
     
      Da Roverè, di sier Nicolò da cha da Pexaro podestà. Dimanda danari et munition per quel loco, né altro di novo dice.
     
      Da Verona, di sier Jacomo Lion podestà et vice capitano. Come mandava danari per la limitation, et havia dato li danari spectanti al signor Carlo Orsini justa i mandati a Raphael Griti.
     
      Vene domino Urban di Alba orator di Monferà, nel levar dil collegio. Et disse prima zercha quel messo di domino Marquardo, fusse expedito; et havia lettere di lui, et che havia rescritto non si trovava le scriture, et che dimandava cosse vechie. Item, lesse la sua lettera da Casal, di 16 dil signor Constantin, dil zonzer ivi quel zorno di do oratori nostri honorati, andavano a San Jacomo apresso Pavia, poi a Cremona. Item, alcuni avisi di Franza dil concluder dil matrimonio dil ducha di Valentinoes in la fiola di monsignor di Albret in camera reginae coram regem. Item, di la morte di monsignor di Bordicurt governador di Bergogna, qual era amico di la Signoria nostra, et che monsignor di Beomonte vien orator qui, et un altro qual non sapea il nome. Fo ringratiato, etc.
     
      Di sier Antonio Grimani zeneral da mar. Vene una lettera data in galia, non dice dove: come havia scontrà el gripo, et parlato al frate, qual mandava a la Signoria nostra.
     
      Et tutta la terra per la venuta di ditto frate era in moto, tamen fo ordinato di far gran consejo e ozi consultar.
     
      In questa matina fo mandà uno di nui savii ai ordeni a Lio, a far la mostra con Francesco Duodo [742] rasonato dei provisionati di Jacomo di Tarsia, va in Cypro, 50, et d'acordo andoe sier Zuam Trivixam savio ai ordeni nostro collega, et anderanno su la nave Grimana, perché ozi a hore 19 la barza capitana fa vella col nome di Dio, et per il tempo sorge.