Et è da saper prima che il re ne mandò a donar certi arzenti, et sier Filippo Trum procurator savio dil consejo disse ch'è arzenti, et l'orator poi disse la qualità. Item, che li mandò a lui uno privilegio che lui fusse dil suo consejo, et portasse el ziglio ne l'arma, et mostrò el ditto privilegio bolato, al principe, et molti di pregadi lo vete et lexe. Item, disse come a la corte si ritrovava esser el ducha di Lorena, [768] qual è chiamato re de Sicilia, et è tutto di la Signoria nostra, etiam monsignor di Arzenton è molto amico di questo stato, et havia donato la effigie dil nostro principe al re, et che alla corte non si parla di Napoli, perché la raina non vol per niente, et dice è la sepoltura de' francesi; et che il ducha di Lorena puol assai col re et voria la Provenza, ma il re l'ha commessa al parlamento di Paris, ch'è cossa longa. Item, poi esso orator si scusò si non havia fato el dover in questa legation, et disse esser stà sempre in paxe con li compagni, et concordi maxime al ben de la Signoria nostra, et haver fato l'oficio di boni oratori, et meritavano laude di la Signoria nostra. Item, che il re havia fato una provision, acciò non si trazi oro di Franza, che le specie non vadi se non per mar, videlicet in Provenza et Aque morte a discargar, nì etiam più veludi in Franza si porti per via di terra. Item, laudò Ruzier fio di Zuam Jacomo secretario, qual era stà suo secretario, trazeva ben zifre et scrive ben, et Hironimo fio di Lorenzo da la Siega era col Michiel; laudò li collega; et che si dovesse mandar danari al Loredam.
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I Diarii
Tomo II - seconda parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1091 |
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