[1499 06 01]A dì primo zugno. Introe capi di consulta nuovi: sier Jacomo Marcello, sier Filippo Minio et sier Zuam Corner. Et il collegio se redusse in sala de' pregadi, perché el principe feva il pasto et preparasi la sala dil collegio. Et in questa matina non fo leto niuna lettera, perché non ne era, nì da mar, nì da terra.
Vene il patriarcha nostro in materia, exponendo [774] dil vichario di san Bortolo, contra li parochiani: dicendo è jus patronatus suo, e volea far lezer uno brieve dil papa venuto di Roma, et alcuni consejeri non volse, quali tenivano da li parochiani; et sier Filippo Trum, procurator savio dil consejo, come parochian parlò altamente. Or fo terminato, che venisse mercore e saria aldito in contraditorio come li parochiani, et in questo interim, fusse suspeso che il vicario electo per la contrà, non vi stesse.
Vene l'orator de' fiorentini, e disse haver auto risposta da' soi excelsi signori, quali prima voleno esser con la Signoria nostra, poi disseno pisani non voleno star queti al laudo; et che di quello si dolse il principe, haveano fato a Bibiena, disse haver solum butato le mure a terra, acciò non dagi danno a quelli populi, per l'habitar de' soldati si harebe convenesto tenir si l'avesseno lassata forte, como era, sichè la Signoria nostra havia auto sinistra information, et ogni volta che si havesse qualche dubio li fusse ditto; quanto al conte di Sojano, non esser nulla, perché fiorentini non hanno zente, potria ben esser fusse la madona di Forlì; et che haveano fiorentini ordinato a do comissarii, di Galiada e Val di Bagno, che vadino a esso conte Lamberto per saper la verità; e quanto al resto soi signori, voler esser in bona amicitia con la Signoria nostra.
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I Diarii
Tomo II - seconda parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1091 |
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