Item, esser passà da Turim via, molti corieri venuti di Milan, vanno a Savoja e a Lion, etiam quel Alexandro da Bologna, ma non passa Lion. Item, esser cessà il passar di le zente de lì via, andavano in Aste, imo quelli haveano tochà danari in Aste si partino, tamen intende li capetanii haver hordine di trovarsi insieme. Item, esser stà parlato che pisani non voleno ubedir al laudo, e si dice il Moro torà di mezo, perché venitiani non voleno più impazarsi, e poi sono impliciti per l'armata turchescha; e fiorentini esser exausti di dinari, e pisani in desperation. Item, Marco Nobele si ritrova in Aste, mandava una lettera a la Signoria nostra, è fidel, si oferisse, etiam ne mandò un'altra di misier Bonin amico fidel da Lion. Item, havia ricevuto lettere, va in Franza, le manda a le poste regie, non le ha volute tuor si non ha il sigillo di misier Zuam Jacomo, unde à convenuto mandar in Aste ch'è milia 50 lontano, et conforta la Signoria che saria mejo mandarle in Aste per la via di Crema, overo haver intelligentia con le poste regie, aceta ditte lettere licet non habi il sigillo dil Triulzi, e aliter non le torà.
     
      Da Lion, di l'amico fedel, di 19. Come fiorentini straparlano contro l'onor di la Signoria nostra, per caxon di Pisa; e dice questa non voler ubedir è cossa fata mal, e che per Pisa nasserà qualche fior, e biasemano il papa è con pisani. Item, a dì 14 passò per lì cara 12 di artilarie, vanno in Aste, et vien de verso Paris, dice verà degli altri; et a dì 15 vene lettere di monsignor di Lignì a uno comissario de lì, li scrive sarà a Lion a la fin di mazo, et che il re vol esser lì a dì 12 zugno.