Item, che 'l ducha Zorzi di Baviera tratava noze di uno suo fiol col conte Paladin, quali erano a parlamento a una certa terra; et esso podestà havia mandato a visitar ditto orator a l'hostaria, dice va a Milan, poi a Zenoa, demum a Roma dove farà residentia. Item, come a Tem castello propinquo a Riva, si facea una bastia avanti il castello; et a Trento esser venuto lettere a quel episcopo mandi zente in campo regio.
Da Ferara dil vicedomino, di do. Haver ricevuto per bona via come fiorentini à ordinato a Paulo Vitelli vadi a le stancie su quel di Pisa col conte Ranuzo di Marzano, et li a cresuto 100 homini d'arme et li ha dati ducati 4000. Et il ducha di Milan haver mandà a dir a' fiorentini, si li vol prometer in suo [787] ajuto contra Franza 200 homeni d'arme, et 4000 fanti, li vol dar el dominio di Pisa; et che fiorentini ancora non si havia risolto; et che il marchexe di Mantoa, et il ducha di Milan havia mandato a dir a quel signor ducha di Ferrara, lhoro suocero, si venendo il re di Franza in Italia quello il vol far: el qual ducha non si ha risolto in darli risposta.
In questa matina el principe nostro, per le noze dil nepote, fè un solenissimo pasto di tutti i primarii di la terra, zoè tutto il collegio, et io fui invitato da parte di soa serenità, et quasi tutti i altri parenti sì soi dil sposo et di la sposa, adeo di sopra, et in palazo di sotto era preparato taole, et disnoe zercha 300 zentilhomeni, vene virtuosi, poi disnar fo balato un pocho, le donne parente era lì, et tolto licentia a la porta a soa serenità, non fo nulla.
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I Diarii
Tomo II - seconda parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1091 |
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