Conclude turchi haver mal animo, pur va certo a Rodi. Item, sier Marin Barbo soracomito era a Corphù mal in hordine de homeni la sua galia, et che sier Andrea di Mezo era zonto con uno navilio con turchi stati a Narenta per scuoder; li ha fato bona compagnia.
     
      Item, esso capitano scrive, di 23, insieme con il provedador Malipiero, come esso provedador [790] andava a Nepanto di hordine di esso capitano, con le sue 4 galie; et scriveno alcune cosse non da conto.
     
      Da Nepanto, di sier Zuam Moro retor e provedador, di 13 mazo. Tre lettere. In la prima mandava la copia di una lettera abuta di uno signor di la Morea e poi scrive: haver auto in secreto come l'armada et exercito andava a Rodi, e non à danni nostri. Poi in la fin di la lettera scrive haver inteso, el va in Soria e in Cypro. In l'altra lettera: come domino Marco Saracho arziepiscopo de lì, volea partirsi per andar sufraganeo dil vescovo di Treviso, et esso provedador non lo à lassato partir, per conforto di quel populo, e lo persuase a restar; qual è rimasto volentieri. Per la terza lettera, dice haver tolto campane da le chiesie per le guardie: per tanto dice la Signoria ne mandi. Et è da saper ditto provedador scrive queste lettere insieme con sier Simon Guoro che lì si trova.
     
      Da Napoli di Romania, di sier Francesco Bragadin retor e provedador, solo, di 10 mazo.. Come in quel zorno era morto el suo colega capitano e provedador sier Scipion Bon; aricorda le monition.
     
      Da Modom, di sier Nicolò da cha da Pexaro provedador di l'armada, di 14. Manda alcuni capitoli di lettere auti di nove turchesche dai coresi, tutte perhò cosse vechie; et che Camalì si diceva montava su l'armada, e veria prima fuori con certe nave per obviar non andasse vituarie a Rodi.