Item, pregò li fanti erano stati in Bibiena fusseno satisfati. Et li fo ditto si faria; e cussì fo scrito a li rectori di Padoa, li fazino honor, etc.
     
      Vene il secretario dil ducha di Milan, e mostrò una lettera dil ducha li scrive a l'orator, qual par [811] sia col re di romani uno suo secretario, et li ha scrito come a Roverè, venendo biave per stratioti di la Signoria nostra, fono tolte et retenuti li danari. Per tanto da parte di esso re li scrive debbi dolersi di questo con l'orator venitiano, è di lì a Milan; et che el suo signor li havia risposto non creder questo, tamen havia voluto scriver de qui. Et è da saper l'episcopo orator non vene perché era in leto con le gote; et consultato li fo risposto nulla saper. Et si quel rector nostro havesse fato alcuna cossa, à per leze hanno lassar trazer biave dil dominio di la Signoria nostra, tamen si scriveria per saper.
     
      In questa matina fo balotadi li savii dil consejo et li savii di terra ferma tutti, et electi do, quali dovesseno andar a Mestre, dove sarìano tutti li stratioti, a far la mostra, justa la parte presa; et rimaseno sier Marchio Trivixam savio dil consejo, et sier Marco Sanudo savio a terra ferma.
     
      Da poi disnar fu gran consejo, et fo electo procurator di San Marco sopra la chiesia in luogo di sier Zuam Capelo; a chi Dio perdoni, praeter expectationem omnium sier Nicolò Trivixam fo capitano a Padoa, q. sier Zuane, rimase di 4 da sier Murin Lion fo capitano a Padoa, sier Marin Venier fo podestà a Padoa, sier Marin de Garzoni fo podestà a Padoa.