Di Napoli, di sier Sebastian Marzello, fo di sier Antonio, di primo zugno. Molto longa. Avisa il suo navegar; danna Leopoldo Anselmi consolo, par [814] nulla li dicesse, et che a Jeviza da sier Beneto Dolfin vice consolo have il comandamento, o per dir meglio a Valenza, ma prima a Palermo intese da sier Lorenzo Miani, per uno capitolo havia da suo fratello de qui, et come subito si partì da Jeviza licet fusse nolizato per Francesco Spinola, et, senza esser cargo dil sal, vene a Napoli per ubedir la Signoria, et andar a Corphù, et andò da l'orator nostro, li dimandò ducati 400, non li potè haver, ma ben fu accolto dil resto; et lauda ditto orator fè far comandamento a le zente, et feli salvoconduto. Conclude è povero, tamen piacendo a Dio, a dì 3 farà vella per Corphù.
     
      Da Rimano, di Zorzi Franco secretario. Come havia prima hauta licentia di repatriar, poi ricevete la revocation di ditta licentia, unde starà, tamen prega la Signoria lo cavi de lì.
     
      Dil signor Pandolfo Malatesta di Rimano. Come el cardinal di San Zorzi, camerario apostolico, lo molestava a pagar il censo, aliter li vol far censure; prega la Signoria li dagi ducati 1000 per questo censo a conto dil suo stipendio, et poni a conto a la paga dil vechio et novo censo, è a San Piero et San Polo.
     
      Da Ravena, di sier Alvixe Venier podestà et capitano, di 12. In materia, manda le ditte lettere di Rimano, né altro scrive da conto.
     
      Da Turin, di Zuam Dolce secretario, di 9 et 11. Come per avanti havia scritto la cossa di la diferentia di quelli de lì con Monferà, et venuti li oratori di Monferà, parse al gran canzelier di acordar, et ordinò le lettere, et poi l'orator di Monferà non volse ditte lettere, unde quelli feno editto che venendo animali di quel di Monferà sul suo dominio li debano retenir, et li conducha a Turim, sichè sarà principio di qualche mal; et hanno spazà di questo in Franza.