Vene l'orator dil signor di Faenza, insieme con uno novo secretario chiamato Bortolamio Saltom, et exposeno de li cavalli dil signor suo a Zuam Paulo Manfrom per la represaja fatali: per tanto pregava la Signoria nostra volesse farli restituir, dagando li soi danari, exborsoe. Item, el signor voria qualche danar a conto di le sue page per comprar cavalli: li fo risposto si vederia, et comesso a terra ferma.
Da Udene, di sier Domenego Bolani luogotenente di la patria. Come havia ricevuto la nostra lettera, di 12, zercha il star vigilanti, farà etc. Poi in risposta di quella lettera li fu scrita, per quello scrisse domino Erasmo Brascha capitano di Trieste, dice ha narà il falso, biasma esso capitano, et lui luogotenente ha fato il dover suo: dice la cossa, et il danno fato comenzò di Duim fino al tempo di sier Lauro Venier podestà a Monfalcon, siché si justificha bene.
Da Cataro, di sier Francesco Querini retor et provedidor, di ultimo mazo. Haver ricevuto nostre lettere, li comanda mandi messi a Constantinopoli et a Sophia per intender le cosse turchesche, et mandi il turziman di Alvixe Sagudino secretario nostro a Ragusi a saper di novo, et cussì hanno fato. Et per uno vien da Constantinopoli, antivarin, partì a dì primo dil mexe predicto, ha inteso come galie 105, nave 24 et assai palandarie carze di munition, sopra le [822] qual è zochi di teda e pegolade da butar con fuogo per brusar; et parte di le galie esser partide per bocha di Streto, crede ditta armata ussirà per tutto il mexe presente di mazo; et il campo si redusse a Chipsala, loco dove pol obstar a' ungari o andar in la Natalia o su la Grecia, et si dice publice va a Rhodi.
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I Diarii
Tomo II - seconda parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1091 |
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