Da Roverè, di sier Nicolò da cha da Pexaro podestà, di 20. Come era tornato uno suo messo di Trento. Dice esser zonto lì misier Jorio di Petraplana, et ha referito il campo regio, a dì 17, era a Slanes dove è il re di romani, et che agnelini et sguizari erano ingrossati da persone 20 milia, et che mercore doveano esser a le man; quello seguirà aviserà justa el solito suo.
Da Corphù fu leto una lettera. In la qual era, in una deposition: come il capitano di l'armada turchescha manderà uno bregantin al capitano zeneral a dirli la lasci passar per le aque di Corphù, perché vuol andar con l'armada soa a la Valona, et dagando verà a tuor Corphù, et non dagando transito anderà in Puja. Item, par il capitano di l'armada sia il fiol fo di Chazergo, ch'è bassà.
In questo pregadi fo provado li tre patroni di Alexandria, zoè sier Marco Querini q. sier Jacomo, sier Priamo Contarini, et sier Silvestro da Leze di sier Jacomo, et tutti rimaseno per il bisogno presente di l'armada.
[842] Item, fu messo, per li consejeri, parte: che sier Zuam Morexini electo ducha di Candia, et sier Alvixe Barbarigo electo capitano et provedador a Napoli di Romania, debino andar ai lhoro rezimenti con le galie, et fu presa.
Et poi il principe si levò, et parlò sapientissimamente dil pericolo si era, et che il Turcho era cossa molto paventosa facendo gran paura: laudò nui savi ai ordeni, quali soli havevano fato si grande armada, et non nominò li altri savii, confortoe tutti a pagar le so decime, et quelli sono debitori a le raxon nuove et altri oficii pagino volentieri, perché si non provedeva si perdiria il stado da mar etc.
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I Diarii
Tomo II - seconda parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1091 |
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