Li rispose sier Francesco Trum, poi sier Vetor Capello savio ai ordeni, et ultimo fo sier Thomà Donado el XL, dicendo non era da contender, perché il Turcho veniva, etc. Andò la parte, niuna non sincere, una di no, 84 di savii ai ordeni, 87 di altri savii, et questa fu presa di do balote.
[1499 06 27]A dì 27 zugno. In collegio. Vene sier Francesco Foscari el cavalier, venuto podestà di Vicenza vestito tutto d'oro, et referito molte cosse di quella cità di Vicenza dil qual non farò qui nota. Et fo di novo butado le tessere de chi doveva andar al bersajo a far li balestrieri in Fiandra, con balote d'oro; tochò a sier Filippo Trum procurator savio dil consejo, sier Alvixe Venier savio da terra ferma, quali non veneno, io Marin Sanudo savio ai ordeni, sier Jacomo Marzello cao di XL et sier Lucha Pixani consejer da basso, et sier Anzolo Querini pagador a l'armamento; et vene sier Marco Sanudo avogador di comun, et sier Marco Orio capitano; et cussì in questa matina andassemo a far ditti balestrieri, et a requisition dil principe missi uno Piero Paliperi.
Da Zara, di sier Francesco Venier conte, et sier Jacomo da Molin dotor capitano, di 21. Come, per lettere di madama Dorothea duchessa di Corbavia, haveano auto aviso turchi doveano corer su quel teritorio, unde mandono cavalari fuora a notificar al paese di questo, quali tornati, pocho manchò non fusseno presi da' turchi, perhò che ditti turchi ozi sono venuti su quel contà brusando et facendo [854] prede, maxima a una villa chiamata Simonicho pizolo, ch'è di sier Tomaso Venier et fradeli fo di sier Piero, et hanno morti 30 homini, et menato via assai anime, et fato gran crudeltà, la qual villa era lontan di Zara mia ... Et che per nostri era stà preso uno turcho, qual examinato dice è nove zorni sono partiti di Bossina, et sono soto Scander bassà, el qual ha aperto l'hordine ch'è di correr su quel di la Signoria nostra, et starano lì intorno qualche zorno, et ozi sono alozati al bosco mia tre lontan di la forteza di Nadino et 17 di Zara, sono numero 2000, et dieno corer fin su le porte di questa terra, et che ozi haveano fato mia 60. Per tanto essi rectori mandono comandamento per tutto si debi redur in loco securo, et haveano fato chavalchar li stratioti, et che in Nadino le zente erano lì fuzite, par sia caschato il soler, et morti assai homeni.
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I Diarii
Tomo II - seconda parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1091 |
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