Da Sapientia, di sier Alvixe Marcello, capitano di le nave, di 8. Come era zonto lì, et à auto mandato dal rezimento di Modom di non si partir. Item, esser zonto lì la nave patron Zuam da Riva, Zustignana, quella di Filippo Brocheta, Gradeniga, e la galia Contarina, con tre altre galie, erano lì.
Da Brandizo, di uno Battista Carazolo. Scrive per il merito à dimostrato la Signoria nostra ai soi fratelli, di che molto ringratiava; era partito di le terre dil re, dove stava, e venuto lì abitar.
Vene li do oratori di Franza, monsignor Johanes de Pulignacho de Beumonte, et l'altro domino Acursio Maijneri doctor, major judice di Provenza; et veneno con molti patricij, che fono mandati a menarli in collegio; et il primo era vestito di negro, fodrà di sopra rizo d'oro a la francese, l'altro a la longa di negro fodrà di raso cremesin, et becheto, quali el principe li andò contra a la porta, tochati e le man sentono a presso. Era tutto il collegio vestito di [860] color, et presentato la lettera di credenza, la qual era in francese, e translatada sarà qui avanti scritta, e poi el major judice coram omnibus, fece una loculentissima oration latina, in laude di la Signoria nostra e di la liga, dimandando la confirmation di la confederation, dicendo una autorità di Petrarcha: che Venetia est mundus; la qual oration fo longa, e perché fu latina e vulgar, butata a stampa, non mi faticherò di copiarla qui. Et compito, il principe nostro rispose quasi per capita rerum di la oration, ditta sapientissime, adeo fu laudato da tutti.
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I Diarii
Tomo II - seconda parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1091 |
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