Avisa sguizari prosperar contra il re de' romani, et prega bisognando ajuto a' ditti sguizzari la Signoria nostra lo voglia dar, et che fin 8 zorni sarà a Lion; la qual lettera era in francese.
     
      Poi monsignor di Beumonte parlò: come sguizari erano ajutati dal roy, e perhò voria la Signoria li ajutasse, acciò il re de' romani fusse impazà contra di lhoro sguizari, perhò che esso re havia zerchà di meter mal al roy di la Signoria nostra, dicendo quela tien dil suo stado, et questo per via del duca di Savoja, dil ducha di Austorlich et dil ducha di Lorena; et fin do zorni dirà più apertamente o quando piacerà a la Signoria. Poi dimandò risposta di la proposta ne fece. Et esser passà li tre zorni, e il roy solicita e li carga che non ha presto risposta, perhò prega la Signoria si risolva, perché zà era consultata la cossa nel suo consejo. Et esser bon tempo a tuor l'impresa, perché il re de' romani era impazà con sguizari, et il roy è in paxe con tutti, et spazerà presto in tre mexi, et poi potrà sua maestà ajutar la Signoria contra infedeli. Et che di l'armata dil Turcho el roy sapea per lettere dil gran maistro di Rhodi; per tanto à deliberato omnino tuor al presente l'impresa; e tuttavia monsignor di Obignì capetanio è venuto di qua da' monti e altre zente, e disse tutto il mondo vien di qua di monte, siché pregavano la Signoria rispondesse. Et il principe scusò non li [876] haver risposto per esser stà feste, per el zorno di nostra Dona; et si havia ateso a spazar l'armada si fa contra il Turcho, el qual à gran potentia, danari, zente, obedientia, più di signor dil mondo, et havia corso sul nostro a Zara, fato gran crudeltà; et che al presente si consejerà e se li risponderia.