Contradixe a questa opinion sier Domenego Marin savio dil consejo, ringratị di averlo fato savio grando e disse nel bisogno eramo, in conclusion parḷ pian e mal. Li rispose el principe, dicendo esser stà nominà in parte senza saputa, e che havia zurato tre cosse, di mantenir questa terra in paxe, in abondantia et sia fato justicia tutti, et che questo soldo per ster non dovea esser compreso. Et compito, soa serenità, li consejeri e savii ai ordeni se remosse, et fomo di l'opinion dil Barbo, e cusś tutto el resto di savii fu contenti lassar, et have tutto el consejo.
Item, fu posto, per il principe, consejeri, cai di XL e tutti i savii dil collegio, la parte di oficii, di [891] tuorli la mità et d́ là dil Quarner il terzo, i qual danari dar debino li rectori al capitano nostro zeneral, et exeptuando quelli hanno mancho di ducati 60 a l'anno, et questo per uno anno exeptuando le quarantie; et se intenda compresi procuratori, provedadori, capitano zeneral, ambasadori, syndici, etc. Et la canzeleria nostra dagii ducati 500, come dete del 1484. La qual parte si debbi meter in gran consejo; et cusś mandata la ditta parte, ave 11 di no, el resto di la parte, e fu presa.
Item, fu posto per tutti li savii: che li patroni di le galie grosse qual sono fuora di do castelli, debino andar ai fari e doman li sia fatto la zercha sotto pena di ducati 200, da esser tolti per li avogadori di comun, e privation per anni 10 di patroniaria e soracomitaria e tutti li officii di la Signoria nostra.
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I Diarii
Tomo II - seconda parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1091 |
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Domenego Marin Barbo Quarner Signoria
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