Da Mestre, di sier Andrea Foscarini, podestà et capitano. In materia di cavale, etc. nulla da conto, per condur l'artilarie.
Da Portogruer, di sier Alexandro Malipiero, podestà. Dimanda monitiom; qual fono expedite certa quantità, et mandate.
Da Liesna, di sier Alvise Barbarigo conte, di 17. Do lettere. Come a Narenta erano 6 sanzachi dil turcho fevano tajar legnami et fevano fabrichar il castello, cossa in gran danno di la Signoria nostra. Per l'altra à risposto a nostre lettere, li comanda armi de lì, bisognando a Cataro; risponde farà, ma che non ha monitiom.
Introe il collegio di le biave; et nui savii ai ordeni ussimo di collegio.
[1499 07 26]A dì 26 lujo. In collegio. Vene sier Marchio Trivixam, et libentissime aceptoe provedador in campo: ben vol termine de intrar consejer, perhò che era rimasto; et li fo ditto si meteria la parte come era stà fato in altri a gran consejo.
Vene li oratori di Padoa, domino Antonio di Ruberti, domino Alberto Trapolin et domino Rafael da la Saonaruola dotor, exponendo zercha el sussidio: voriano preti et il contà pagasse anche lhoro; consultato, li fo risposto, fazi come fè 1474. Etiam è qui oratori di Verona domino Zuam Bevilaqua el cavalier et domino Alberto di Alberti dotor, et di Brexa domino Hironimo Avogaro et domino Zuam Batista di Piam, qual voleno audientia.
Vene l'orator di Rimano, et mostrò una lettera dil suo signor, di 20, par sia venuto lì uno secretario dil ducha di Milan va al cardinal Ascanio, et li à exposto il signor vogli ajutar il suo ducha, et disse lui à fede con la Signoria nostra.
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I Diarii
Tomo II - seconda parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1091 |
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