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      Item, sopra le artilarie aricorda si togli a' francesi, perché sono maistri di guerra. Fo ringratiato il signor suo de li aricordi, et ditto vadi in bona hora.
     
      Vene l'orator de' fiorentini, et disse li soi signori si scusa non satisfar a li ducati 15 milia per caxon di le guerre, ma che lo voglino far, et sarà fin qualche settimana; et fo mandato fuori per consultar la risposta, et poi, per il principe, li fo risposto gajardamente: che fiorentini hanno torto, et dieno satisfar a la promessa, et che eramo menadi in tempo, et si risolva una volta.
     
      Vene monsignor di Beumonte orator di Franza, al qual fu letto la lettera fu preso eri di scriver in Franza; et come le lettere nostre fono mandate a Bergamo per mandarle in Franza erano stà rimandate qui per non esser via segura da portarle. Item, letoli la lettera abuta da Roma; et lui dimandò che si dovesse romper, et il principe li disse: si farà; et lui dimandò zercha el suo andar in campo, li rispose eramo contenti et si scriveria al roy. Et è da saper in questa terra è Antimacho secretario mazor dil marchexe di Mantoa, qual è in parlamento streto con li oratori di Franza.
     
      Vene l'episcopo orator di Milan: fo brieve, [970] dimandò la risolution dil sal; et il principe si scusò non esser stà tempo; et lui disse li provedadori dil sal haver ditto mancha per la Signoria et non per lhoro, et si partì.
     
      Vene l'orator di Napoli, per il qual fu mandato, al qual fu leto la lettera si scrive a Napoli, et che il re suo si desdegna di far movesta al papa, et lui ringratiò di la comunication, et disse scriveria.


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I Diarii
Tomo II - seconda parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1091

   





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