Item, fu posto, per tutte tre le man di savii, di scriver al retor e provedador di Cataro che sentendo altra movesta de lì de' turchi, fino al recever di questa, debi licentiar le do galie Marcela e Malipiera sono lì, e le caravele retenute, e quelle mandarle al capitano zeneral; et ditta parte have tutto el consejo.
[1499 07 31]A dì ultimo lujo. In collegio. Vene la mojer e [987] fioli, fu di Jacomo di Tarsia morite a Corphù a' nostri servicii per la ferita have da turchi, e dimandò in zenochioni qual provision, e voria ducati 500 da pagar li debiti ha lassato el ditto Jacomo di Tarsia.
Vene sier Domenego Zorzi et sier Hironimo Querini, aricordò fusse expedito lettere al re di Spagna di la expedition e materia di primo corso.
Vene uno orator di Luchesi, chiamato Stefano da Pozo, et presentò lettere di credenza di 24 di antiani lhoro, e in la mansion dicono: al principe protetore nostro. Et disse poi come fiorentini voleano venir a Pietrasanta e a Motrona, lochi de essi Luchesi, da poi aràno auto Pisa, perhò dimandano ajuto e consejo da la Signoria nostra. Et fo mandato fuora per consultar la risposta; et poi el principe li rispose non esser tempo di ajutarli, perché prima fiorentini bisogna toglii Pisa et che pisani sono disposti a mantenirsi; quasi dicat doveriano dar soccorso a' pisani; e lui disse haverli mandato 3000 some di vino secretamente in Pisa, et cussì tolse licentia.
Et Zuam Doria zenoese, stava qui in exilio, mandoe a notifichar in collegio haver lettere: che adì 19 lujo, sora Corsica, esser 22 velle di Franza, qual andavano in ajuto di Rhodi, di la qual nova fu reputata bona perché si poremo servir d'esse.
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I Diarii
Tomo II - seconda parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1091 |
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