Et mandoe la copia di ditta lettera. Fo in collegio ditto non voler.
     
      Veneno li do oratori di Franza, a li qual fo comunichato la deliberation di eri di dirli scrivano al re exortandolo a venir in Italia; et zà li era stà mandate lettere di Franza, et monsignor di Beumonte disse scriveva al roy e che si voria partirse tre zorni avanti dil provedador Morexini, perché li fo ditto anderiano insieme, et questo per fornirse di arme a Brexa, et che marti verà a consejo a veder far procurador, etiam vol veder il palazo dil principe prima si parti, et che le sue lettere venute di Franza non erano stà trate in zifra. Et è da saper, ozi vene sier Zuam Gobo corier di Franza per via de' sguizari, e le lettere era la mansion drizate a' mercadanti aciò hessendo zerchato fusse trovate lettere particolari.
     
      Di Franza, dil re scritte a la Signoria in franzese in bergamena, et serata con cera senza altra bolla, perché franzesi non bolla mai lettere, data a Liom a dì 20 lujo. Ringratia la Signoria di quello havia ditto a li soi oratori voler far per l'impresa; lauda molto la Signoria, prega il perseverar e continuar perché la cossa tocha come dice a nui, e quello li dirà li soi oratori prega si fazi; et che questa Signoria à più gran fama di servar le promesse, e cussì lui à trovato esser il vero non ostante il Turcho ne molesti, et se offerisce sempre esser nostro bon amico, et altre oferte, come par in la lettera la qual saria bon registrarla a eterna memoria. Item, fo letto una lettera, esso re scriveva al marchexe di Mantoa pur a dì 20, e poi fo serata e mandata a li oratori franzesi, li scrive Muy Cuxim: haver visto una sua lettera e inteso la sua volontà, li piace, à parlato al suo secretario e li non acade dir altro.