Et dil marchexe di Mantoa disse è trufador, non sa risponder, à comesso a li oratori soi parli a la Signoria nostra. Item, per l'altra lettera di 20, scrive haver ricevuto per Zuam Vesiga nostre lettere con le nove de' turchi, et persuaso vengi il roy in Italia, et la rota over preda fatta a Zara per Scander bassà, andò dal re et li replichò, el qual rispose, semo dil voler dittovi de vegnir infallanter, et tanto più quanto à inteso la incursion fatta a Zara. Et in la copia di le lettere intercepte manda etiam una lettera dil re di Napoli scrive al ducha di Milan. Item, quel zorno, a dì 20, esser partidi de lì picardi et normandi 3000, per venir di qua da' monti, et che li guasconi andavano per la via di Vienna, siché non mancherà zente; et il roy à scritto a li soi oratori, digi a la Signoria nostra sarà buono haver il marchexe di Mantoa per amigo.
Vene quel spagnol, portò la lettera dil ducha de Medina qual fo leta: voria le galie di Fiandra tochasse San Lucha di Barameda, dice sier Marin Bonzi, quando fo lì, li fece honor. Risposto si consejerà.
Da Vicenza, di sier Alvixe Moro podestà, et sier Domenego Contarini capitano, di 3. Zercha il conte Bernardin è alozato a Lonigo; et eri scrisseno dil passar dil conte Filippo di Rossi benissimo in hordine, va in brexana, et ha 6 corsieri menati a man per la sua persona.
[1017] Da le Bebe, di sier Francesco Honoradi podestà, di 3, scritta et serada in forma molto grande, adeo fè rider tutto il collegio. Come havia ricevuto nostre lettere retegni i contrabandi trovava, unde havendo trovato in certi burchii di Francolin ad alcuni feraresi lavori di stagno et candelieri di laton, li ha tolti et retenuti.
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I Diarii
Tomo II - seconda parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1091 |
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