Data in Constantinopoli, a dì 17 lujo 1498, et del nostro propheta 903.
[1499 08 05]A dì 5 avosto. In collegio. Vene l'orator di Napoli, et expose con sapientissime parole quello havesseno da l'orator nostro, è a Napoli, scusando il suo re non esser con il Turcho, e li convien haver intelligentia col ducha di Milan. Et fu mandato fuori per consultar la risposta; e poi il principe li parloe altamente che 'l suo re pensi ben, et che non li intra vengi mal; tacite li disse doveria star neutral, perché altramente saria mal per lui; et l'orator disse aviserò il signor re, tamen serenissimo principe è solo che dielo far, etc.
Veneno li oratori franxesi, et mostrò una lettera dil roy traduta di franzese. Li scrive voria tuor il marchexe di Mantoa qual andasse nel nostro campo, et che si el farà mal li torà il stado. Item, dovesseno solicitar l'impresa con la Signoria, perché lui sarà di tutto in hordine. Li fo risposto, per il principe, el marchexe è stà ribello e bisognava ben consultar questo, et che de l'impresa si fazea ogni cossa; et foli comunichà la lettera di Feltre, avisa de' sguizari alcune nove etc.
Item, monsignor di Lignì, mandoe uno suo messo qui, chiamato domino Petro Dentize napolitano, come referite sier Hironimo Zorzi el cavalier, qual si manda a ricomandar a la Signoria. Et voria esser fato zentilhomo nostro, et cussì si farà. Et in [1024] questa matina li oratori franzesi andono a veder la caxa, over palazo dil principe, havia fato sborar le sue veste, a posta fata.
Veneno sier Hironimo Zorzi el cavalier, sier Alvixe Venier e sier Lorenzo di Priuli provedadori sora le exation, e aricordò certe provision che le vendede di le caxe fusseno ferme, et che si scodeva mal per tutto.
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I Diarii
Tomo II - seconda parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1091 |
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