Risposto vengi doman.
Vene l'orator di Franza, et per esser li consejeri, et fo mandato per il principe qual non veniva questa matina in collegio, et ditto orator disse che l'orator di Monferà li havia ditto che vene uno messo eri a la Signoria dil re di romani, vuol salvoconduto per uno orator suo va in Savoja e Monferà, et che la Signoria lo havia dato, et era venuto per saper la verità. Li fo risposto non haveamo guera col re di romani, unde esso orator laudò la Signoria, dicendo bene; et poi partito, etiam il principe si levò.
Vene l'orator di Fiorenza, e disse lhoro signori sono contenti dar a' fiorentini la segurtà di la fidejussiom farano a la Signoria nostra, perhò si mandi qualche uno lì che fiorentini farano la promessa. Li fo risposto che salvavano il stato e che volevamo piezaria in questa terra; et esso rispose scriveria a Fiorenza.
Da Padoa, di rectori, di 8. Dil zonzer lì di sier Antonio Marco Morexini, proveditor, et poco da poi monsignor di Beumonte: li andono contra, et alozò a l'hostaria, videlicet esso podestà, per non si sentir el capitano.
Di Ruigo, di sier Marin Zustignam, podestà et capitano, di 8. Uno Martin da Lodi contestabele a la Polesella, qual non havia retenuto le lettere dil ducha di Milan passò de lì; et come in quel zorno li cavalari di ditto ducha erano levati de lì. Item, a castel Vielmo esser uno Zuam ... ciprioto castelam, qual è impotente a operarsi, et quella forteza steva mal; unde fo consultato far in suo loco.
Da Brexa, di rectori, di 7. Come mandavano una lettera dil marchexe di Mantoa zercha Balino, homo d'arme, et si sotto scrive: Franciscus Gonzaga marchio Mantuae, Caesareus et Ducalis capitaneus generalis.
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I Diarii
Tomo II - seconda parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1091 |
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