[1499 08 13]A dì 13 avosto. In collegio non fu il principe. Vene lo orator di Franza e mostrò una lettera di misier Zuam Jacomo Triulzi di 26 lujo, scriveva a Placidio credendo fusse qui, e aricordava la Signoria tolesse el fiol dil signor di la Mirandola a suo soldo, et era in proposito perché da quella banda con li Rossi potrà far assà danno a Milan. Item, scrive se li fusse reussita una cavalcata in una hora era fato tutto. Item, voria fusse asolto di bando uno Francesco Dasmo; et li scrive debi comunicar tal lettera a li oratori acciò digi a la Signoria, le qual lettere erano stà tanto a venir et quasi non fu intercepte, credo siano venute per la Alemagna. Item, portò la lettera dil roy li scriveva zercha el tuor dil [1071] marchexe di Mantoa, li fo risposto non era tempo per adesso.
     
      Vene Zuam Focher e uno altro di primi mercadanti di fontego, el qual Focher intisi ha rami per ducati 60 milia in questa terra et ha l'apalto di coralli e rami, et veneno con sier Piero Grimani qual parlò per lhoro dicendo che per li temporali corevano al presente voriano un salvoconduto per tre anni in questa terra come per le terre di la Signoria nostra. Et mandati fuora, consultato, parse al collegio non esser usanza far questi salvoconduti, et fonoli risposto, per sier Polo Barbo el consejer, la Signoria nostra haverli a cari e vol siano tratati come nostri e scriveriemo lettere per tutto; tamen non si contentò.
     
      Et avanti fusse leto alcuna lettera, sier Filippo Trum procurator savio dil consejo in setimana propose la materia di debitori, et disse per opinion sua voleva cazarli di collegio e de' pregadi quelli erano debitori di la Signoria nostra: et fo terminato balotar, et tre di collegio elezer andasseno a Rialto per li officii a solicitar di scuoder; rimase sier Antonio el consejer, sier Filippo Trum procurator dil consejo et sier Zorzi Corner el cavalier savio a terra ferma, et si levono e andono a Rialto.