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      Si l'altro nostro exercito torà una terra dil ducha lui vuol tuorne do avanti. Et in fine come el ducha di Milan lo solicita a la risposta li dà 60 milia ducati e quello dimandarà harà, siché si scusa. Item, mostrò una lettera di ditto marchexe, scrivea a li soi oratori e qui Antonio di Ruberti e Donato di Preti, si scusa, etc. Or il prefato orator pregò la Signoria si consultasse ben questa materia, disse tamen el suo re non vorà si non quello vol la Signoria; et cussì di quel fo fiol dil signor di la Mirandola si termini la fin. Item, poi solicitò a romper a Milan, dicendo il re haver roto et haverlo da misier Zuam Jacomo Triulzi. Et il principe li rispose: volemo saper certo prima rompemo per esser uniti con la regia maestà, semo in hordine e le zente si redusse in campagna, et quanto al marchexe si consejeria, etc.
     
      Di Caodistria, di sier Alvixe da Mula podestà [1092] et capitano, di 14 et 15. In la prima par mandi lettere auto da madama Dorothea fo mojer dil conte Carlo di Corbavia, et disse: turchi in Bossina esser reduti apresso Lapa: diano correr over a Cataro over Istria, et ivi esser stà cridà la guerra contra la Signoria. Item, veniva in questa terra uno messo dil conte Anzolo di Ledeneza. Per l'altra lettera, di 15, scrive haver auto dal vescovo di Trieste che turchi dia vegnir a corer de lì, et eri in Trieste intrò el capitano di Lubiana con 50 cavalli. Item, manda avisi, di 11, dil conte di Vegia et dil castelan di Castelnovo. Item, voria uno San Marco per il loco di Mocho.


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I Diarii
Tomo II - seconda parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1091

   





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