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      El principe li rispose, non era da fidarsi; et lui disse trovar qualche modo lui non cavalchi. Item, ricordò quel conte Lodovico da la Mirandola saria bon tuorlo; et il principe li disse havemo assai condutieri, tamen si vederà etc.
     
      Et sier Lunardo Loredam procurator savio dil consejo promosse esser do fradeli foraussiti di Milan, stavano a Crema, come li ha ditto sier Piero Loredam suo cuxin fo podestà de lì, quali voleno andar contra el signor Lodovico in campo, et uno d'essi [1154] à nome Ambruoso, et erano di la caxa di Visconti, et era in questa terra venuto, et ita consultato col collegio fono expediti, et fato lettere a li provedadori in campo li dagi 25 cavalli lizieri per uno, acciò si vendicano contra il ducha.
     
      Da Ragusi, dil Gondola, di 7 et 13 portate in collegio per sier Domenego Beneto. Scrive in la prima il Turcho va a le greche marine, et nullo sentor hanno di l'armada turchescha; Scander bassà, et Sanzach bei fa zente a cavallo; a Scutari è arivato turchi assai, scoreno su quel di Antivari. Da Dulzigno ha nostri haversi ben difeso, e l'orator ungaricho tornò con richi presenti dal Turcho. Per l'altra, di 13, come il Signor turcho va a Nepanto, prima volea andar a Corphù, et con el bilarbei di la Natalia et quel di la Grecia va in Romania, niun pol passar etc. La sua armada à trovato la nostra grossissima, et la sua tanto la sta più in armada tanto è mal, caschano infermi da fluxo et febre a fassi. Scander bassà è in Bossina, fa zente quanto pol, et con la luna nova cavalcherà danizando.


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I Diarii
Tomo II - seconda parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1091

   





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