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      Et che soa santità li rispose ben si convegni va a queli populi ricever Ascanio, e di le zente non era il vero, et che la Signoria non solum ha 400 ma 7 volte 400 homeni d'arme, e li dimandò quante velle ha la Signoria sul mar, e li disse questa è una lieve ambasata de uno pontefice; judicha costui vadi a Napoli a exagerar le cosse dil ducha. Item, il papa ha inteso il marchexe di Mantoa esser in acordo col ducha, li dà 100 milia ducati per resti vechii et in segno li dà alcuni castelli, el qual marchexe si è acordato perché la Signoria nostra non feva conto di lui, et parloe con l'orator nostro di sopradito marchexe, etc. Item, è lettere di monsignor di Arles era zonto a Lion a dì 6, el zorno da poi il re partì et lo va seguendo par exortarlo venir in persona a l'impresa. Item, il papa si meraviglia non habi nulla dil legato, desidera saper il successo di l'armata nostra, e cussì tutta la corte chi per intender la vitoria, chi dubita che poi la Signoria havendo fato tanta spexa non la drezi ad altra impresa.
     
      Ancora fo leto un'altra lettera di 24, la qual è di gran importantia et era drezata ai cai di X, mandati tutti fuora, et tamen el primo pregadi etiam [1164] fo leta. È uno brieve con una lettera scrive el legato Concordiense è in Alemagna al pontefice di le nove dil re di romani et successi lhoro.
     
      È da saper che per collegio spesso era scritto a Roma a l'orator e mandatoli li sumarii da mar e di terra acciò comunichi al papa.
     
      Di Ferrara dil vicedomino di 28, hore 28. Come eri sera vene per stafeta al ducha qual è mia 6 lontan a pescar ut dicitur, tamen crede sia stato in coloquio con misier Zuam Bentivoy, et vene nova come misier Zuam Jacomo Triulzi a dì 24 preso Valenza ebbe alcuni castelli, videlicet Voghera, San Zuam, Brisignano et la cità di Tortona, et a dì 25 ebbeno franzesi Piazensa senza dificultà, et che Monsignor di Obigny bombardava Alexandria dove era il signor Galeazo di Sanseverin, misier Francesco Bernardin Visconte, misier Alexandro Sforza con 700 homeni d'arme et assà fanti, et zà havia preso uno borgo e bombardava la terra, et che Pavia non havia voluto acetar queli dil ducha di Milan.


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I Diarii
Tomo II - seconda parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1091

   





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