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      Dil ditto, di 26, hore 3 di note. Come per uno venuto lì, a hore do, vien da Milan dove era stato do zorni, si ha inteso la terra esser in gran moto, et hessendo a dì 22 su la piaza in la chiesia di Santa Maria vete venir il conte di Cajazo con li soi dentro cridando Marco, Marco, et il ducha su la porta disse bone novele, et ditto conte vene con alcuni cavalli lizieri, et a dì 23 el ducha fè convochar in castello di primi di le arte di Milan, videlicet zentilhomeni, cittadini, dotori, merchadanti, artesani, et preti, et li fè un longo discorso, nominando li soi antecessori quello haveano fato per Milan, et etiam lui per conservarlo, afermando voler esser il mior signor che mai habino auto et promesse farli bona compagnia, dicendo era stà lassato da la liga, et praecipue di Spagna et di Maximiano, et lui era stato inganato che mai non credeva franzesi fusseno si presti. Item, il papa, il re di Napoli, fiorentini, Ferrara, Mantoa et Bologna lo havia abandonato, pregandoli a voler star costanti; et li fo risposto per uno doctor per nome de tutti, dandoli bone parole. Item, disse ditto messo che era stà trovati 400 homeni d'arme dil corpo di Milan, videlicet cavalli 400 [1168] et fanti 30 milia, homeni che poteano portar arme et in castello portavano assai monitiom, et la salla dove si zuogava a la balla era piena di mejo et assai some di farina, et havia visto più di 100 portar artilarie etc. in rocha et bombarde provedendo assai.
     
      Lettera dil 27 dil ditto. Come, per uno venuto dil campo de' franzesi, à che a dì 21 misier Zuam Jacomo Triulzi fu a Valenza, et era d'acordo col castelam, qual mostrò acamparsi da la parte di la rocha et treteno 4 colpi di bombarda et si rese; a dì 22, il zuoba a hore 30, ave Bisignana, Castelnovo, venere andò a Sali, dove vene il conte di Mixocho suo fiol dicendo: signor è homeni di Voghera qui venuti per darsi, misier Zuam Jacomo disse havete fato bene; il sabado mandò certi cavalli verso Pavia, et fè coraria fino sul ponte di Pavia; siché è il Po a suo comando havendo Bisignano, et che Alexandro non era stà a Bandena, et tutte le zente duchesche come fo ditto, imo vi è il signor Alexandro Sforza, et la fameja dil ducha et 200 provisionati in la rocha; et disse il roy à dato comission a misier Zuam Jacomo si quelli di Alexandria si rende li fazi bona compagnia, aliter la meti a sacho, brusi et la spiana.


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I Diarii
Tomo II - seconda parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1091

   





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