Di Napoli, di l'orator, di 12, 14, 18 et 24. In la prima, come era stato dal re, qual era in leto con li soliti dolori, eravi zonto don Alfonxo venuto di Roma la sera avanti partito per non poter tolerar quello diceva il papa et altri, et che li oratori regi fono dal papa. Or esso nostro orator consigliò soa majestà lo rimandasse a Roma, il re disse il zovene non vol andar, poi li disse il ducha di Milan è in mali termini per li soi sinistri portamenti, francesi sarà nostri vicini, è cattivo visin, cupido et anxio di la nostra ruina, et si dolemo pur si volemo securar, il roy abuto Milan, et il papa et con lui la illustrissima Signoria non vorà, nì porà difenderne etc. L'orator rispose soa majestà non cerchasse iritar il roy; et il re li disse, penso il dì con la note ajutarmi, e distruto il ducha, mi tengo spazato, Idio mi ajuti. Item, esso re à mandato tre capi di fanti in ajuto dil ducha di Milan, zoè Sperdu di Salerno, et do di Pozuolo, et sono andati per mar.
     
      Dil ditto orator, di 14. Essendo andato in camera dal re a vespero, par soa majestà stesse in streto coloquio con l'orator di Milan et lo agente dil cardinal Ascanio. Item, intese lì la nova che il [1201] papa mandava legato in questa terra il cardinal Borgia, disse il re non lo manderà, ma fa dimostration. Item, era lì Zuam Beltrame, qual vene a trovar esso orator dicendo era venuto lì chiamato dal re per conseguir il suo credito, à scritto al Fior è a Venecia fazi quello vol la Signoria nostra dummodo sia fato prima creditor, et à otenuto dal re a conto del suo credito trata di stera 4000 formenti et li carga per Venetia, à fato comprada di stera 5000 per Venetia, et ne vol comprar altri 4000 tutto si per vadagnar come per far abondante la terra.