Da Zara, di sier Francesco Venier conte e sier Jacomo da Molin doctor capitano, di 25. Avisano esser tornā quel domino Zuam Fedrico mandono al bam di Tenina, dice quello non voler tenir ivi messi nostri per haver comandamento dal suo signor, ma ben lui venendo turchi farā segni di fuogo e non di trar bombarde, et che Schender bassā praticha far paxe col suo signor ducha Zuam Corvino. Come etiam per un'altra lettera, li scrive ditto Schender apar, qual la copia alias mandoe a la Signoria. Item, hanno per via di Coxole turchi esser reduti 15 mia sora Tenina, et č per venir a' danni di quel contā iterum; etiam per lettere dil conte dil Rau di 24 hanno di queste zente adunate per corer, manda la copia di ditta lettera, aricordano si provedi a la terra, e al borgo di la Urana č pochi homeni, fa riconzar il bastion si brusoe e ivi ha mandā fanti 30 con uno contestabele, dimandano se li provedi di fanti et danari per li bisogni occorenti; unde consultato in collegio fo terminato statim scriver a Padoa elezesseno 100 boni schiopetieri e mandarli qui per Zara.
Vene el rector di scolari di Padoa, legista di nation hongaro, per una lectura, et a l'incontro al ditto sier Antonio di Ruberti per nome di la comunitā di Padoa, tamen nihil fo concluso.
Vene do oratori di Trevixo, domino Antonio da Lam doctor e uno altro in materia di certo dacio di vin si provedesse.
Vene Vincenzo di Naldo di val di Lamon, stava a Ravena, pregando la Signoria fusse operato, et fo mandato in campo da li provedadori.
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I Diarii
Tomo II - seconda parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1091 |
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