In questa matina fo balotà in collegio la gracia di sier Leopoldo Vendramin di poter pagar il suo debito in tanti anni, videlicet li oficii possino risponder: have 12 de si et 10 di no, nulla fo preso. Item, fo balotà il credito di le caravele sono stà armade per la Signoria e mandate in armada, videlicet in razon di ducati 30 le caravele et le nave ducati 40 per centener di bote, et ordinato di tanta quantità farli creditori, etc.
     
      Da poi disnar fo pregadi, et a nona vene le infrascritte lettere:
     
      Di Crema, dil podestà et capitano, di tre a hore 21. Come per uno contadino venuto da Lodi si ha che li fo serato le porte drio, né voleano lodesani niun usisse di la terra e una sola porta era aperta, e [1213] venuto nova franzesi erano a Santo Anzolo tutti cridono Franza, Franza, et hessendo lui ancora lì, fo aperto le porte e intrò 2000 franzesi dentro. Item, che Castel Liom si havia reso a la Signoria nostra zoè a domino Zuam Paulo Manfron, et lì li cittadini cazono li fanti ducheschi fuora, prese le porte, et 4 di lhoro andono da li provedadori a capitular. Item, scrivendo esso rector la lettera, dice è zonto uno stato col ducha di Milan referisse luni a dì do esso ducha si partì da Milan a bona hora e disnò a Barlassina mia 6 lontan di Como più in qua, poi stete tre hore et si partì, era con lui domino Marco da Martinengo qual lui cognosse e vide li soi cariazi, esso rector ha mandato sue spie fuora, quello riporterano aviserà.
     
      Di campo, di provedadori apresso San Martin, a dì 3, hore 24. Come era venuto a lhoro, uno, partì eri a hore 12 di Milan, messo di domino Francesco Bernardin Visconte manda a dirli alcuni avisi a bocha; come par in la relatione posta qui soto.