Item, el governador nostro conte di Pitiano li ha dimandato da parte dil conte Filippo di Rossi licentia di andar in Parmesana con le zente o con la persona o mandar da l'exercito regio, perhò che è stà mandato a chiamar da li soi castelli, possedevano li soi in Parmesana: li hanno risposto nulla volea far per esser cossa pertinente a la regia majestà. Item, è venuto uno messo di l'episcopo di Mantoa barba dil marchexe et di sua cognata madona Antonia, fo moglie dil signor Zuam Francesco di Gonzaga, qual episcopo à do castelli in cremonese, zoè Zufrè et Ostiano, et la cugnata ne ha 8, volendo lhoro con li castelli esser sotto la protetion di la Signoria nostra; li haveano carezati et datoli bone parole, sono rimasti contenti. Item, di Cremona non haveano altro, aspetano il termine, et post scripta dice è venuto a noi il conte Filippo de Rossi dicendo che l'orator regio li havia fato lettere patente per nome dil roy potesse andar a tuor el suo stato in Parmesana et ha salvoconduto.
Relazione di Zuam Antonio Rota,
a dì 3 septembrio mandata in campo da li provedadori di la Signoria,
per misier Francesco Bernardin Visconte,
partì da Milan eri a hore 12 in 13.
Dice prima: come sabato fo ultimo avosto il cardinal Ascanio con li fioli dil ducha andono verso Como, et molti muli cargi, si existima fusse il thesoro; et il ducha à deputà la terra di Bari in Puja per stanzia al ducheto pizolo et la duchessa Isabela sua madre, quali ancora non erano partiti di Milano [1214] ma erano in corte vechia in la sua solita abitatione.
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I Diarii
Tomo II - seconda parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1091 |
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