Come el vayvoda da Scutari a dì 19 da sera mandò cavalli 400, mia do lontano de lì, poi vene 300 in 400 pedoni paesani fin su le porte di Dulzigno depredando e brusando, prese uno vechio e uno garzon, unde queli homeni sono in la terra si volean butar zoso di le mura, unde ussiteno 600 nostri e scaramuzano con turchi et queli rebateno: erano molti turchi su li monti ma queli di la terra e dil castello non li lassava venir zoso con le bombarde trazevano, adeo a mezo zorno ditti turchi si retrasseno, et per nostri fono presi do turchi vivi, 40 morti e più di 300 feriti; di nostri feriti 8 e uno solo morto, e si el capitano di le fuste fusse stà lì saria stà ben assai; era in la terra altri homeni 300 che sarìano ussiti, ma non volse esso rector, sono in tutto numero 700 homeni da fati. È li turchi partiti, sono andati verso Antivari, ma zonto Piero Polacho patron di una fusta lì, lo mandono verso Antivari e a Rotezo dove è assà anime redute, e cussì mandono la fusta di Zuam Crayna, dimandano li sia mandà monition, iterum polvere, bombarde, bombardieri, biscoto e freze. Item, manda una lettera abuta di vechii di Alexio, ch'è sotto il Turcho, quali dimostrano il bon voler di ritornar sotto la Signoria nostra, et è scritta in Alexio a dì 23 avosto.
De li ditti, di 25. Come queli turchi corsero su quel de Antivari in campagna, preseno 5 anime e combatete una caxa a la marina, prese ivi 4 anime et quella brusoe, andono a Rotezo dove erano ben anime 1000, et li patroni con queli di le fuste nostre erano lì, adeo non poteno farli nulla, hanno mandà a tuor a Scutari bombarde per haver ditto loco di Rotezo, unde nostri di Dulzigno li mandono 6 navilii per levar le anime inutele, vi era lì a Rotezo, acciò restino con mior custodia.
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I Diarii
Tomo II - seconda parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1091 |
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