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      Item, conseja la Signoria non togli al presente Alexio perché mal si potrà tenirlo.
     
      De poi disnar, fo pregadi, et in collegio vene el principe per lezer queste lettere:
     
      Da Cataro, di sier Francesco Querini rector e provedador, di 32[sic] et 25. Come queli di Montenegro subditi al Turcho voleano venir col suo vayvoda a danizar quel teritorio, et catarini erano costanti a difendersi ma voriano socorso da potersi tenir. Item, mandò alcuni avisi di turchi abuti da Zuam Renichio, ha da Castelnovo, e che li si faceva uno navilio mazor di fusta per obstar a la bocha di Cataro. Item, queli soldati sono in Cataro voriano danari, et che Synam vayvoda di Montenegro e [1261] Camisa vayvoda haveano scripto a li pastrovichii voleseno ben convicinar con lhoro, li prometea non farli danno; et ha mandato esso rector ivi Sebastian da Veniexia contestabele con alcuni fanti. Item, manda una lettera dil podestà di Budoa: li scrive, de 25, come turchi erano andati sotto Antivari.
     
      Da Antivari, di sier Piero Tiepolo podestà, di 16. Come dubitava turchi veria sotto quella terra et si provedesse.
     
      Di campo di provedadori a San Martin apresso Cremona, a dì 7. Come scrisseno per l'altra do cittadini di Cremona doveano venir fuori, et uno di lhoro provedadori andar a parlarli, e cussì esso sier Marco Antonio Morexini provedador andoe con li balestrieri a cavallo, et feno assà strepito e alozò quella note molto mal. E par li ditti venisseno fuori, ma dubitando dil rumor ritornarono in la terra et da pressa lassono la capa; in la matina poi mandò a dir questo, siché esso procurator aspectò et non venendo era tornato in campo, tamen lhoro voleano ritornar a parlarli, ma parse a essi provedadori non vi ritornar per dignità di la Signoria nostra, e consultato con l'orator di Franza dovesse esso sier Marco Antonio andar a Marasco a uno palazo di uno zentilhomo ... zenero dil conte Vetor da Martinengo, e cussì anderà. Item, misier Cristofal Stanga cremonese mandò a dir a essi provedadori: come li governadori di Milan li havia mandato a dir li provederia di zente, et che misier Zuam Jacomo li havia mandato a dir a essi cremonesi dovesseno far quello vol la Signoria per esser cussì li pati con la cristianissima maestà e non volea contrariar, unde esso misier Cristofal si raccomandava.


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I Diarii
Tomo II - seconda parte
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1091

   





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