Et uno Francesco di Conti primo di quel loco scrive a uno suo nepote [1263] a Crema la bona disposition di quelli de Pizegeton di darsi a la Signoria nostra. Item, per un'altra lettera pur di 7 avisa el ditto Alexandro haver tanto operato che quelli di Pizegeton si vol darsi a la Signoria nostra, vol certi capitoli, esso podestà non li à voluti far, ma à mandato a dir questo a li proveditori per esser juridition sua.
     
      Dil ditto, di 7. Come uno suo messo mandò in campo francese è ritornato. Referisse: come stete fin 23, et non sa dove sia il campo; eri misier Zuam Jacomo Triulzi dovea intrar in Milan con acordo de citadini, non vol francesi entrino, ma vano nel zardin, et quelli di Milan havia ruinato et brusato le stalle di misier Galeazo nel barco, etiam si dicea a Santa Maria di Grava, et che ditto misier Galeazo era stà tajà a pezi in Como per opera dil signor Lodovico, dicendo lui era stà causa de la perdeda dil suo stato per haver abandonà Alexandria, la qual nova esso podestà l'ha per via di Lodi. Et che ditto signor Lodovico era mercore a disnar a Beluso, castello di misier Marchexin Stanga in Valtelina, va a Bormio, et nell'andar passò per do castelli di quelli di Becharia, è sopra quelli monti mia 10 di là da Como, et fo ditto signor da li ditti retenuto per caxon fè squartar uno di la sua caxada.
     
      Dil ditto podestà di Crema, di 7. Come era ritornato in quel l'hora il messo mandò in Milan dice eri intrò misier Zuam Jacomo dentro; sicome ne scrive Zuam Dolze, et manda la lettera; et ch'el Brueto non era stà ruinà, et Galeazo non era stà tajà a pezi a Como come fo dito, ma ben el signor Lodovico fu preso da quelli di Becharia, et si riscosse per ducati 60 milia.